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FABRIZIO PIEPOLI – Sanda Necole blues

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Single available!

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  • Label: Zero Nove Nove
  • Release: 29 Aprile 2025
  • Released: 00097

FABRIZIO PIEPOLI

“SANDA NECOLE BLUES”
Fuori martedì 29 aprile 2025
il nuovo singolo di Fabrizio Piepoli con il videoclip diretto da Domenico Larocca

Il cantautore e polistrumentista pugliese Fabrizio Piepoli, alla vigilia delle celebrazioni in onore di San Nicola nella sua Bari, presenta il nuovo singolo “Sanda Necole blues”, un canto che suona come un’invocazione al “protettore” nativo di Myra per gli innumerevoli viaggi di dolore e speranza da parte dei pellegrini del nostro mare, un blues segnato dai suoni “percussivi” del dialetto barese e dallo stile melismatico della tradizione araba, un vero e proprio dono che Piepoli fa alla sua città “meticcia” la cui storia è sintetizzata nella relazione con San Nicola.

“Sanda Necole blues”, interamente scritto e interpretato da Fabrizio, è il brano-manifesto di un sound chiamato Tarabtella, che fonde in chiave elettronica e contemporanea il Tarab, l’anima profonda della melodia araba, e il groove della tradizionale tarantella pugliese. 

“Un brano che parla di migrazione, speranza, appartenenza, della mia città che avverto sempre più come un mosaico di identità e generazioni differenti, inclusiva e curiosa, orizzontale come il suo mare, pulsante tra Oriente e Occidente come il beat e la melodia di questa canzone” dice l’autore.

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«Sanda Necole – San Nicola – è il santo che protegge Bari, la mia città. Viene dal Medio Oriente, e la devozione a lui ha camminato per il mondo, dalla Turchia alla Siberia. È un santo dai molteplici attraversamenti, dalle tante appartenenze: la sua geografia di nascita lo segna ma non lo contiene pienamente. Così è la mia musica, la mia vita: intrisa delle mie radici pugliesi ma da sempre irresistibilmente attratta dalle storie e dai suoni del mondo». (Fabrizio Piepoli)

A tre anni dall’ultimo disco Maresìa (2022, Zero Nove Nove), Fabrizio Piepoli presenta “Sanda Necole blues”, singolo che anticipa l’uscita del suo prossimo disco prevista dopo l’autunno 2025. 

Il cantautore e polistrumentista pugliese ha scelto non a caso i giorni che precedono le celebrazioni in onore di San Nicola nella sua Bari per lanciare il nuovo lavoro: è un canto che suona come un’invocazione al “protettore”, per gli innumerevoli viaggi di dolore e speranza da parte dei pellegrini del nostro mare, un blues segnato dai suoni “percussivi” del dialetto barese e dallo stile melismatico della tradizione araba, un vero e proprio dono che Piepoli fa alla sua città “meticcia” la cui storia è sintetizzata nella relazione con San Nicola.

Nel capoluogo pugliese il patrono si festeggia sì il 6 dicembre, giorno del santo, ma soprattutto dal 7 al 9 maggio, commemorando annualmente la traslazione delle reliquie del santo da Myra a Bari, nel 1087. Baresi e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo partecipano alle solenni celebrazioni religiose e alle manifestazioni culturali in onore di San Nicola, trasformando davvero, per tre giornate, la città di Bari in un crogiolo di culture devozionali.  

Sanda Necole blues è in distribuzione da oggi, martedì 29 aprile, sempre con l’etichetta discografica Zero Nove Nove (distribuzione digitale Believe), insieme al videoclip firmato da Domenico Larocca, che ha tradotto in immagini la musica e il testo, raccontando la tensione, la paura, la speranza della vigilia di una partenza. Il videoclip è ambientato a Bari e vede protagonista Balsam Asfour, giovane palestinese, attore e studente di medicina e chirurgia a Bari.

“Sanda Necole blues”, interamente scritto, suonato e cantato da Piepoli, è il brano-manifesto di un sound chiamato Tarabtella, che fonde i beat elettronici contemporanei, il groove della tarantella pugliese, e una vocalità evocativa e melismatica, che vuole indurre al Tarab, lo stato di commozione estatica associato tradizionalmente al canto arabo.
Un sound che è un inno all’incontro tra Oriente e Occidente, fra tradizione e contemporaneità, ribadito da un testo cantato in dialetto barese e, in alcuni passaggi, in arabo.

Fabrizio Piepoli presenterà “Sanda Necole Blues” mercoledì 7 maggio a Bari, in Piazza San Nicola, alle ore 22.30, nell’ambito del Corteo storico di San Nicola 2025 (direzione artistica di Gianni Ciardo).

Testo e Musica di F. Piepoli
Voce, saz, sintetizzatori, campionatore, percussioni: F. Piepoli
Missaggio: F. Piepoli / Mastering: Lorenzo “Moka” Tommasini

Si apre con la voce che intona una invocazione al Santo, come una preghiera del mattino dall’alto di un minareto affacciato sul mare. Un canto di partenza di un giovane migrante, carico di speranza ma anche di dolore e nostalgia per ciò che è costretto a lasciarsi alle spalle.

Sanda Necole blues è un “blues” primigenio dal beat incalzante, influenzato dall’urban sound arabo contemporaneo, che fa da sostegno alle trame melodiche  microtonali  del saz baglama turco, elettrificato e filtrato attraverso effetti.

Il canto si muove tra i suoni gutturali del dialetto barese e lo stile melismatico i cui riferimenti sono le grandi voci della tradizione araba ma anche i cantanti dell’arab-pop contemporaneo.

Al centro del brano si apre uno scenario sospeso e drammatico, in cui gli arpeggi dei sintetizzatori disegnano trame che ricordano le onde del mare, tra le quali emerge un canto disperato, che non vuole annegare.

La ripresa perentoria del beat nella parte finale, con il canto che si fa sempre più ostinato e graffiante, ribadisce la voglia di vivere del protagonista della storia, la speranza tenace che non vuole soccombere a un destino di morte. 

Nonostante l’argomento drammatico del testo – il viaggio della speranza di un giovane migrante – per tutta la durata del brano il beat sembra, di contro, chiamare irresistibilmente alla danza, alla celebrazione della vita, all’energia creativa e alla fierezza di chi, pur dolorosamente lontano dalle proprie radici, sente il desiderio e la necessità di abitare una terra nuova, che possa accoglierlo e con la quale costruire, insieme, un futuro comune.

SANDA NECOLE BLUES - il videoclip

«Questa canzone racconta la storia di un giovane migrante che sta per imbarcarsi per raggiungere l’altra riva, la terra in cui io vivo, che per lui è terra “straniera” di speranza e per me luogo garantito da un diritto di nascita. Chiede a San Nicola di proteggerlo per non annegare al largo di un mare nero» dice Piepoli. 

Sanda Necole blues è la storia di una vita che sfugge a un destino di oppressione e morte attraversando un mare, il Mediterraneo, che è insieme promessa e tomba. È un “blues” che appartiene a una lunga catena di canti sgranati nel tempo, come un rosario millenario.

È una preghiera che echeggia tenacemente nei canti di devozione popolare, tra le volte di ogni cripta cristiana e ortodossa, nelle chiamate alla preghiera dai minareti delle moschee, nei rituali di benedizione dei villaggi, nel beat meticcio delle città.

«Ed è proprio la mia città meticcia che voglio raccontare attraverso questo videoclip diretto da Domenico Larocca. Una città abitata e agita sempre più da soggetti appartenenti a molteplici etnie, nuove generazioni di cittadini che ridefiniscono il concetto stesso di cittadinanza e appartenenza, srotolandolo come un tappeto sul quale ci si siede insieme a condividere un cibo cucinato da tutti, sgretolandolo nella sua vecchia accezione esclusivista: a ci appartinë? “a chi appartieni”, si dice da sempre qui a Bari, intendendo che solo chi è nato qui “appartiene” veramente» continua l’autore.

«Una città che vorrei assomigliasse sempre più a quella che vivo nel microcosmo intimo delle persone a me care, alcune delle quali compaiono come attrici e attori in questo piccolo film o hanno contribuito alla sua realizzazione: Balsam, palestinese, studente della Facoltà di Medicina; Brenda, cubana, studentessa anche lei di Medicina; Ana, afrobrasiliana, ristoratrice e anima pulsante dell’attivismo e associazionismo barese; Juan, spagnolo, fotografo; Rita e i suoi figli Selina, Adam e Eliana che, insieme a Giuseppe, formano una splendida famiglia italo-palestinese; Lorena e Giovannangelo, viaggiatori e cuori pulsanti di ospitalità e curiosità per ogni storia umana proveniente da  qualunque parte del mondo.

Una città abitata da persone che portano i segni del genocidio, dell’oppressione e della discriminazione ma che da queste ferite traggono la forza di una creatività esuberante e generosa, messa a disposizione di una comunità cui sentono profondamente di appartenere.

Questa città esiste già e appare come un mosaico di identità e generazioni differenti, inclusiva e curiosa, orizzontale come il suo mare, pulsante tra Oriente e Occidente come il beat e la melodia di questa canzone» conclude Piepoli.

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